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  • Antonio Nicita

Quale libertà nel dopo-Covid?

Giunti alla fine del secondo anno di pandemia, non possiamo che richiamare le parole chiare del presidente Mattarella: alle poche eccezioni di sfiducia nei confronti della scienza e delle istituzioni preposte al contrasto della pandemia è stato «forse dato uno sproporzionato risalto mediatico». Il tema della sproporzione, qui, non riguarda certo il rapporto fisiologico tra maggioranza e minoranza politica sulle indicazioni di policy. Né quello del dibattito scientifico, che è progredito di pari passo con la diffusione del virus. La sproporzione riguarda l’equivoco tra libertà di opinione e libertà di opinabilità di fatti verificabili e verificati; la pretesa di un contraddittorio equo tra l’approccio della certezza scientifica in divenire e la libera costruzione di «fatti alternativi», con tutti i rischi che ha denunciato Joe Biden nell’anniversario dell’assalto al Campidoglio di Washington. La libertà d’opinione, come scriveva Hannah Arendt alla fine degli anni Sessanta, è una farsa se i fatti non sono condivisi. Specie quando si tratta di costruire il confronto politico nella sfera pubblica. Se ciascuno sceglie liberamente i propri fatti, la libertà d’opinione perde la sua natura 'politica' e precipita in quelli che Papa Francesco ha chiamato «monologhi che procedono paralleli». La pandemia ha rimesso al centro il tema della libertà e di tutti gli equivoci che questo concetto misterioso e decisivo porta con sé. Come quello, antico, del limite delle libertà individuali nel loro sprigionarsi nella dimensione sociale. In un passaggio illuminante nel saggio 'Per la Pace Perpetua', Kant spiega che non è possibile, ad esempio, manifestare la propria libertà «a condizione» di non nuocere agli altri. Non c’è una libertà separata dalle sue condizioni. C’è, al contrario, secondo Kant, una possibilità di scegliere soltanto ciò che non nuoce. Non dunque un vincolo esterno alla libertà, ma la definizione del campo autentico, e unico, in cui quella libertà può esprimersi e assume senso nel rapporto tra individui.


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