"L’avvento del "capitalismo digitale" ci consegna, infatti, un inedito rapporto tra libertà e proprietà rispetto alle caratterizzazioni del 900. I nostri "comportamenti digitali" sono, a un tempo, figli della nostra libertà di espressione e, in quanto elementi dei big data, oggetto di appropriazione esclusiva da parte di terzi. Più aumentiamo la nostra libertà digitale e l’intensità della nostra dimensione su internet, più ricco è l’insieme di dati di cui altri si appropriano". Questo è un brano estratto dall'articolo scritto da A. Nicita e A. Preto, uscito lunedi 27 ottobre su IlSole24ore.